Il pane carasau significa Sardegna. Un lavoro straordinario per un gusto eccellente.

Ma ora arrivano anche le nuove tecnologie.

Arriva "Tramuda 4.0", il macchinario innovativo progettato in due anni da Gianluca Contini, originario di Oristano e trapiantato a Quartu Sant'Elena, insieme allo Studio-A automazione di Alessandro Cireddu (originario di Serramanna).

"Prima di Tramuda 4.0, l'operazione di taglio e separazione delle due sfoglie per predisporle all'operazione finale di carasatura (tostatura) veniva fatta manualmente. Una attività ripetitiva che imponeva la turnazione dei lavoratori", dice Gianluca Contini.

"Con questa innovazione il personale o anche il titolare, che nei panifici artigianali è spesso impiegato nell'attività di produzione, possono dedicarsi ad altri lavori più qualificati e qualificanti che possono andare dalla gestione della macchina all'occuparsi di evasioni ordini, attività di marketing, consegne".

Tramuda 4.0 ha quindi avuto un importante riscontro nei panifici che producono il pane carasau. In Sardegna esistono oltre 300 panifici artigianali e industriali che producono questo pane. Da dove nasce l'invenzione?

"Per hobby. Ora è un lavoro. Ho un laboratorio di prototipazione chiamato Frale, dal nome delle mie figlie Francesca e Alessandra", dice ancora Contini. "Tre anni fa un amico, Nicola Pirina, mi parlava della crisi del settore e delle difficoltà di soddisfare la domanda di pane carasau fuori dalla Sardegna. Ecco che ho pensato di ideare un nuovo macchinario che potesse semplificare il lavoro e che permettesse di aumentare la produzione. Il risultato è stato soddisfacente: in alcune aziende la produzione è incrementata addirittura del 100%".
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