Una volta indossata la maschera sono tutti uguali. È vero però che in via Duomo gli applausi sono tutti per loro. E non solo quando infilzano la stella. Il pubblico le chiama e loro salutano chinando il viso.

Tra i cavalieri della Sartiglia anche quest’anno ci sono le amazzoni. Come sempre poche, appena sei. Anche loro, che durante la Sartiglia si riconoscono dalla coda dei capelli, oppure dal vestito, quando indossano quello sardo da donna, sono al lavoro per ultimare gli ultimi dettagli in vista del grande giorno.

Per Ilaria Rosa, 36 anni, sarà una Sartiglia speciale: «Sono diventata mamma da pochi mesi. Penserò sicuramente alla mia bambina». C’è poi Sonia Cadeddu, 44 anni, per lei è in arrivo la giostra numero 23: «Poco importa se siamo poche, ci facciamo notare benissimo. Il pubblico ci acclama, ci dimostra grande affetto. Anche questo è Sartiglia».

Carmen Murru è l’amazzone più giovane: ha 28 anni e quella del 2023 sarà la sua nona Sartiglia: «Quella della rinascita dopo troppo silenzio. Non mi sento in mezzo a tanti uomini ma a tanti amici». Manuela Colombino, classe 1974, nel 2013 ha avuto l'onore di indossare velo e cilindro. «Vivrò questa una Sartiglia come se fosse la prima». Effetto pandemia.

Elisabetta Sechi, che ha dominato la corsa il 16 febbraio del 2010, ora ha un altro desiderio: «Mi piacerebbe che la città ci sostenesse più che mai. Sarebbe bello che quello che noi facciamo col cuore in mano venisse valorizzato come merita». Antonella Rosa, 31 anni: «Spero sia una Sartiglia bella per tutti. È lo stare tutti assieme che a me dà tanta forza».

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