“Ospitare l'Einstein Telescope in Sardegna sarebbe il coronamento di un grande progetto iniziato negli anni ‘70, quando gli italiani hanno iniziato a studiare le onde gravitazionali”: così il fisico Roberto Battiston, presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) dal 2014 al 2018. Battiston è intervenuto ieri mattina nell'Aula Magna dell'Università di Sassari nella conferenza “Dal pianeta terra al futuro dell'esplorazione spaziale”.

“Negli strumenti per le onde gravitazionali l’Italia se la gioca con gli Stati Uniti e collabora anche. Vedo con piacere che il Governo sostiene l’iniziativa a livello europeo: la Sardegna con la miniera di Sos Enattos è il luogo ideale perché stabile e solido. E poi questo permetterà una visibilità straordinaria a livello internazionale”.

Roberto Battiston è stato inserito cinque anni fa nella Hall Fame dello Spazio, circolo ristrettissimo riservato a chi ha dato un contributo sostanziale al progresso della scienza e della tecnologia spaziali, così come alle loro ricadute per il benessere dell'umanità.

La nuova “corsa” alla luna - L'altra guest star della conferenza era Roberto Vittori, astronauta e Generale di Brigata Aeronautica, che è stato tre volte nello spazio: due con la Soyuz russa e una con lo Shuttle. I due hanno spiegato perché c'è questo risveglio di interesse per la Luna. “La superficie lunare rappresenta opportunità per avere risorse energetiche senza continuare a distruggere l'ecosistema terrestre. La novità è che nella zona polare della Luna, dove alcuni crateri sono sempre in ombra, sembra ci sia tanto ghiaccio preistorico, quindi acqua, che vuol dire ossigeno e idrogeno, e ora possiamo andare e tornare dalla Luna in sicurezza”.

Il ghiaccio sulla Luna, come confermato dalla Nasa, ha importanza anche in vista dei futuri insediamenti umani. Battiston ha osservato: “L'obiettivo è fare economie che si sostengano nello spazio. Lo stesso intervento dei privati serve per la produzione tecnologica e allo stesso tempo economizzare i costi: Elon Musk con lo Starship punta a un veicolo di lancio riutilizzabile e ad abbassare i costi che sono già scesi da 15 mila dollari a chilo a 2-3 mila, ma si vuole arrivare a 100 dollari a chilo”.

Gli esperimenti sulla Stazione Spaziale Internazionale servono poi per capire come migliorare la vita a bordo per gli astronauti. “Dopo la Luna il passo successivo saranno i viaggi su Marte, più lontano da raggiungere ma più accogliente del nostro satellite”.

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