La Città del Vaticano diventa Stato: è il 7 giugno 1929. Con il ricordo della ratifica dei Patti Lateranensi, che riconoscono l'indipendenza e la sovranità della Santa Sede, si apre la settimana di Emanuele Dessì, direttore de L’Unione Sarda, ed editorialista - dal 7 al 13 giugno - per il “Il giorno e la Storia”, il programma di Rai Cultura firmato da Giovanni Paolo Fontana, in onda tutti i giorni alle 00.10 e in replica alle 8.30, 11.30, 14.00 e 20.10 su Rai Storia.

DAL VATICANO A GENOVA –  Martedì 8 giugno saranno trascorsi 45 anni dall’omicidio del magistrato Francesco Coco, ucciso dalle Br nel 1976 insieme a due uomini della scorta, Giovanni Saponara e Antioco Deiana: è la vendetta delle Brigate rosse per il mancato rilascio di otto detenuti ex militanti del gruppo “22 ottobre”.

Il 9 giugno 1999 si chiudeva, invece, il sipario di Ernesto Calindri: attore reso noto ai più grazie alla pubblicità, esordisce sul palcoscenico recitando Goldoni. Il teatro rimarrà la sua più grande passione: reciterà fino all’ultimo giorno, all’età di 90 anni, dopo essere andato in scena con “Il borghese gentiluomo” di Molière.

Nella settimana del calcio d’inizio degli Europei, Dessì sceglie e commenta la prima vittoria dell’Italia ai Mondiali di calcio: il 10 giugno 1934 gli Azzurri, guidati da Vittorio Pozzo, sconfiggono la Cecoslovacchia per 2 a 1. Alla finalissima, gli spalti non sono pienissimi: all’epoca il calcio non suscitava ancora la passione che si sarebbe scatenata dal dopoguerra in poi.

Venerdì 11 giugno, il ricordo della scomparsa di Enrico Berlinguer, segretario generale del Partito Comunista Italiano dal 1972. Colpito da un ictus durante un appassionato comizio elettorale, riuscirà comunque a terminare il suo discorso.

Sabato si torna al 1964 e alla condanna all’ergastolo di Nelson Mandela: leader dell’African National Congress, e per anni a capo della lotta contro l’apartheid in Sudafrica, Mandela trascorrerà in carcere 26 anni.

Domenica, infine, ricorre l’anniversario della tragedia che tenne incollati al televisore più di 21 milioni di telespettatori: il 13 giugno 1981 muore dopo una lunga agonia il piccolo Alfredino Rampi. Il bambino era caduto tre giorni prima in un pozzo artesiano profondo 80 metri e largo 30 centimetri. Gli sforzi di un coraggioso volontario, Angelo Licheri, non servirono a salvarlo.

(Unioneonline)

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