Buttare la pasta quando l’acqua bolle e poi spegnere il fuoco – oppure metterlo al minimo -, aspettando che spaghetti, fusilli, penne e co. siano cotti.

Quella che agli occhi dei puristi della tradizione culinaria italiana potrebbe sembrare un’eresia potrebbe invece rappresentare un ottimo escamotage per risparmiare gas in tempi di rincari e bollette dagli importi “stellari”.

IL POST DI PARISI – Il metodo alternativo è diventato virale e quindi oggetto di dibattito sui social dopo un post condiviso nientemeno che dal premio Nobel della Fisica, Giorgio Parisi, con una testimonianza riguardante appunto la ricetta di cui sopra. 

"La cosa più importante è tenere il coperchio sempre, perché il calore si perde moltissimo per evaporazione”, spiega Parisi, che ha anche effettuato un test in prima persona. 

“Dopo che bolle la pasta – racconta il fisico - io metto il gas al minimo, in maniera che bolla bassissimo senza consumare gas. Si può anche provare a spegnere e ovviamente in questo modo si consuma ancora di meno e penso che la pasta si cuocia lo stesso. In fondo la pasta si cuoce bene anche in montagna con l'acqua che bolle a 90 gradi. Il coperchio – ricorda però il premio Nobel  – è fondamentale”.

TUTTI NE PARLANO – Che il sistema funzioni lo garantisce anche il chimico e divulgatore scientifico Dario Bressanini, che ha dedicato a questo tema una serie di video su Youtube visualizzati da più di un milione di mezzo di persone.

"Ora ne parlano tutti, soprattutto su Twitter e su Facebook, perché ne ha parlato Parisi, il premio Nobel, e ha raggiunto un pubblico che non aveva mai raggiunto prima, ma non è una cosa nuova. E non l'ho inventata io, si sa da 200 anni che non è l'ebollizione dell'acqua, il vedere le bolle, a cuocere ma semplicemente la temperatura dell'acqua che trasferisce calore alla pasta, al riso bollito o a un uovo sodo. È una cosa che stupisce molto perché noi, per tradizione, siamo sempre stati abituati a mantenere l'ebollizione, addirittura non usare il coperchio", spiega.

COME FARE – Per chi voglia cimentarsi, il metodo della pasta senza fuoco prevede di far bollire l'acqua, mettere il sale, buttare la pasta, mescolare, aspettare che torni l'ebollizione, poi spegnere il fuoco, chiudere bene con il coperchio e non riaprirlo fino al termine del tempo di cottura, che può essere allungato di un minuto.

IL RISPARMIO – Una stima di quale possa essere il risparmio con questi trucchi è stata fatta da Pastai italiani di Unione Italiana Food. Lo studio parla di "cottura passiva", a fuoco spento e con il coperchio dopo i primi 2 minuti di cottura tradizionale, e calcola un risparmio di energia e emissioni di CO2 fino al 47%. Secondo l'associazione, questo metodo è adottato solo da un italiano su 10, mentre avrebbero preso piede le sane abitudini di usare meno acqua, 700 millilitri ogni 100 grammi (come farebbe uno su quattro) e mettere sempre il coperchio (lo farebbero nove su dieci).

(Unioneonline/l.f.)

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