Corso queer all’Università di Sassari: petizioni, interrogazioni lettere aperte, il caso diventa internazionale
Docenti a difesa di Umberto Zappino: «L’articolo 33 attesta la libertà di ricerca e insegnamento»L'Università di Sassari (Ansa)
Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Prima sardo, poi nazionale con le polemiche della Lega. Ora il caso di Federico Zappino, docente dell’Università di Sassari attaccato per le lezioni di Teorie di genere e queer nell’ateneo sardo, è diventato internazionale.
In sua difesa si è schierata infatti Judith Butler, tra le maggiori esponenti mondiali del pensiero queer, che è prima firmataria di una lettera aperta, indirizzata alla ministra dell'Università Anna Maria Bernini, a sostegno del docente.
Anche i colleghi del Dipartimento di Scienze Umanistiche e Sociali e del Dipartimento di Storia, Scienze dell'Uomo e della Formazione hanno espresso la loro solidarietà a Zappino, lanciando un affondo contro il leghista Rossano Sasso, che ha presentato un’interrogazione parlamentare sfociata in una bagarre nell’aula della Camera.
«L'odioso attacco diretto dall'onorevole Sasso colpisce tutte e tutti noi e va respinto con decisione - scrivono i docenti - Nell'esprimergli la nostra solidarietà, ricordiamo, con preoccupazione ma anche con fermezza, quanto garantito dal dettato costituzionale. 'L'arte e la scienza sono libere e libero ne è l'insegnamento', così stabilisce l'art. 33 che attesta in modo inequivocabile la libertà di ricerca e insegnamento come specificazione della libertà di manifestazione del pensiero».
Quello del deputato leghista per i firmatari è un attacco alle idee: «Non è ammissibile una ingerenza esterna nel merito nel caso specifico di un corso universitario, tenuto da un docente in possesso dei requisiti scientifici e accademici, fondato su fonti riconosciute dalla comunità scientifica e rivolto a persone adulte che, esercitando il proprio diritto allo studio e la libertà di scelta, scelgono all'interno di una offerta formativa ampia e costruita in funzione del pluralismo democratico».
Il corso era stato attivato lo scorso anno, ma solo ora il caso è esploso, a suon di polemiche, interrogazioni, lettere aperte, appelli e petizioni. Quasi 1.200 le firme raccolte per chiedere al ministero di bandire “l’ideologia gender” anche dall’università. Circa 3mila invece le sottoscrizioni di intellettuali e accademici schierati in difesa di Zappino e dell’articolo 33 della Costituzione, che sancisce la libertà di insegnamento.
(Unioneonline)