Il Comune di Cagliari avvia un'indagine sulla produzione culturale della città e sul suo peso economico per il territorio.

L'obiettivo è quello di riuscire ad avere, entro i prossimi quattro mesi, un quadro completo di quanto viene prodotto in ambito culturale nel capoluogo e censire tutte le realtà che lavorano in questo campo, in modo da poter non solo avere lo specchio della situazione più reale possibile ma anche per ritagliare al meglio i futuri bandi di contributi.

L'indagine sarà curata dall'Università degli Studi di Cagliari.

A descrivere la nuova iniziativa è stato l'assessora alla Cultura dell'Amministrazione comunale, Paola Piroddi, che, affiancata dal docente del Dipartimento di Scienze Sociali e delle Istituzioni, Marco Zurru, ha incontrato la stampa nella Sala Eventi della MEM - Mediateca del Mediterraneo.

"Questa - ha esordito l'assessora Piroddi - è una novità per Cagliari che per la prima volta sta avviando una ricerca che vede rafforzato il legame tra Comune e Università. Rappresenta per noi un passaggio fondamentale perché è necessario fare prima di ogni intervento, uno studio e una analisi della situazione. Al momento non c'è un quadro di riferimento all'interno del quale muoversi e per questo abbiamo deciso che prima di programmare, fosse necessario avere una situazione molto chiara. Come si può fare politica culturale senza sapere chi sono gli interlocutori?".

A questo interrogativo cercherà di dare una risposta lo staff di Marco Zurru che avvalendosi della collaborazione non solo del suo Dipartimento ma anche delle colleghe Clementina Casula ed Eva Garau del Dipartimento di Storia e Beni Culturali del Territorio, proverà a fare chiarezza sulla situazione attuale in città.

"Credo ci siano poche ricerche come questa in Italia. Siamo partita dalla mappatura - ha spiegato Marco Zurru - dell'universo delle realtà associative che producono cultura a Cagliari. Non è stato facile trovare dati di partenza perché abbiamo preso come punto di riferimento l'anagrafica di chi ha partecipato ai bandi di contributo, allargando poi lo sguardo alla ricerca di altre realtà che non hanno avuto accesso ai finanziamenti e che non vi hanno voluto accedere. Procederemo con una prima fase per indagare sulle varie aree somministrando un questionario per poi passare ad una seconda fase con dei "Focus group" per mettere a punto una visione di tipo qualitativo. Infine immaginiamo anche una terza fase con altri Focus ai quali parteciperà anche l'Assessorato".

(Unioneonline/F)
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