Nel calderone della battaglia c'è di tutto. Cabras si prepara a difendere i suoi Giganti, quelli ora custoditi nel museo del paese e che la Soprintendenza archeologica vuole portare a Cagliari per il restauro. Ma la gente di Cabras non è disposta a cederli. Li difenderanno in tanti e in modi diversi. Con un sit-in davanti al museo ad esempio. Idea lanciata poco fa durante il Consiglio comunale dall'assessore alla Cultura Carlo Trincas: "Risulta chiaro che il disegno sia quello di far prevalere gli interessi personali di pochi a discapito della comunità. Si vuole portare avanti una visione preistorica, cagliaricentrica, rispetto alla nuova tendenza di valorizzare in loco i beni culturali e le peculiarità dei territorio svantaggiati». Ma c'è anche chi ha chiesto al sindaco Andrea Abis di firmare un'ordinanza per evitare l'ingresso al museo civico della Soprintendenza. E di organizzare quanto prima una catena umana in via Tharros. Richieste avanzate dal consigliere Gianni Meli.

Da oggi chi vorrà potrà dire no al trasferimento di due statue di Mont'e Prama e di due modellini di nuraghe esponendo al balcone lenzuola bianche e celesti. Un modo per far parlare le pietre, quelle che il sindaco vuole far restaurare a Cabras. L'invito arriva dall'assessore ai Lavori Pubblici Enrico Giordano. Sempre lui ha lanciato l'idea di un presidio fisso nel giardino del museo. Il sindaco Abis è deciso: "Manifestiamo tutti assieme". Poi ha annunciato che il primo sit-in potrebbe andare in scena sabato prossimo.
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