Maestro, un titolo che scaturisce da dentro, che ha segnato la vita di molti atleti passati nella sua palestra di boxe a Porto Torres, dove alcuni ragazzi senza traccia di gloria hanno sorriso per una vittoria, e dove qualcuno ha alzato impettito la sua medaglia d’oro.

Alberto Mura, maestro di pugilato, ispettore della Polizia di Stato e responsabile del posto fisso di polizia a Porto Torres, scomparso a 54 anni nel 2012, a dieci dalla morte è stato celebrato nella sala Filippo Canu, davanti alle forze dell’ordine e alla presenza del Questore della provincia di Sassari, Claudio Sanfilippo. «Alberto è stato un grande uomo, un grande poliziotto», ha detto. La sua memoria resterà viva, tra le persone oltre l’Isola.

Nel museo nazionale della boxe istituito a Roma verrà esposta una gigantografia della foto di Alberto Mura, una decisione assunta da Franco Falcinelli, ex presidente europeo della boxe e attuale presidente onorario della Federazione pugilistica italiana. Un annuncio comunicato dal fratello, Luciano Mura, presidente del Boxing Club Alberto Mura, durante la presentazione del libro che riporta immagini e testimonianze della sua vita. Campioni, amici, persone che ruotano attorno alla boxe e ne hanno fatto una regola di vita, ognuno ha voluto lasciare un ricordo: dal presidente degli arbitri Eubc, Vittorio Lai al presidente onorario Fpi, Franco Falcinelli, al collega poliziotto Pasquale Di Donato al presidente Flavio D’Ambrosi, ma anche l’amico Piero Candidda, il sindaco di Porto Torres Massimo Mulas e l’ex sindaco di Stintino Antonio Diana.

Un libro confezionato dal giornalista Gianni Bazzoni che ne ha curato la prefazione e il titolo "Dieci Anni - Un soffio che alimenta la vita". «Dipende da tante cose. Dai frutti dopo la semina» scrive «dall’eredità che si lascia a chi continui il percorso». Lui che i giovani li ha plasmati con autorità tecnica e morale, ha lasciato un impronta indelebile negli amici colleghi come Antonello Seghene, responsabile del Posto Fisso di Polizia di Porto Torres: «Era un amico con la A maiuscola, di quelli che nella vita se ne hanno pochi». Sul palco anche il campione di boxe, Tore Erittu e Gianfranco Pala, presidente regionale della Fpi, una testimonianza a distanza è arrivata dall’oro olimpico Roberto Cammarelle. Il regista di teatro Stefano Chessa ha letto le ultime parole di Alberto rivolte al pubblico  nel luglio del 2013 quando ancora lottava contro la malattia: «Mentre lotto sono circondato da affetti e di sentimento puro, e grazie a questo tenterò il massimo per continuare la mia strada». Sullo sfondo le immagini del video documentario sulla sua vita, realizzato dal regista Mauro Fancello

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