“Box-Es Arte Compatta”: a Roma la personale dell’artista sarda Tinamaria Marongiu
In mostra i lavori della scultrice, nati dalla sapiente combinazione di vecchie materie di scarto e nuovi materialiPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
L’arte sarda arriva a Roma. Domenica 13 ottobre alle 16 verrà inaugurata la personale dell’artista Tinamaria Marongiu dal titolo “Box-Es Arte Compatta”, sotto il Patrocinio della Città metropolitana di Roma Capitale. Al taglio del nastro, a Palazzo Valentini, anche l’onorevole Cristina Michetelli, Consigliera delegata al Bilancio e al Patrimonio della Città metropolitana di Roma Capitale e dell’onorevole Nicola Galloro.
Marongiu, scultrice isolana, ha fatto dell’uso del materiale di scarto la propria cifra più intima di artista. La sua “Arte compatta”, espressione che si traduce in arte nel 2013, descrive un modo specifico di creare arte 3D, combinando vecchie materie di scarto e nuovi materiali, inorganici ed organici, metalli, paste e colori, che uniti fra loro diventano un corpo unico e compatto, frammenti di universo e di accadimenti di questa nostra esistenza.
Lo sguardo attento di Marongiu si posa sull’uomo contemporaneo, che nel suo rapporto con la natura ha innescato una vera e propria “guerra”, attuando in continuazione modifiche strutturali e climatiche in modo talmente pervasivo da incidere negativamente sui processi naturali della geologia. L’arte della scultrice prende spunto da questo rapporto conflittuale, diventando un attento sismografo che utilizza una “cassetta degli attrezzi”, tutta particolare, in grado di manipolare “ciò-che-trova” nel suo continuo peregrinare in cerca di materie organiche e inorganiche, gettate da quell’esercito umano durante il suo stato d’assedio nei confronti della natura.
“Arte compatta” è la locuzione che Tinamaria utilizza in merito alla sua prospettiva artistica: gli oggetti la chiamano, spesso la catturano scoprendo in lei l’“accumulatrice seriale” dall’orecchio teso il cui scopo è quello di unire, amalgamare, colorare cinque “U”: Unicità, Universalità, Unione, Umanità, Uguaglianza, laddove la sua mano magicamente è guidata dall’universo mondo racchiuso in quel materiale di scarto, stoffe, pillole, spago, fiale, fili di ferro, piume, pezzetto di carta, pietre e altro ancora. Ai suoi occhi si apre un più vasto spazio in cui immergersi e, al contempo, fare immergere coloro che osservano il risultato ottenuto, vale a dire la scultura, essenza imprescindibile alla base dell'esistenza umana.
Fanno un tutt’uno atto a “compattare”, a far “convivere” in modo armonioso il materiale trovato con le materie plasmate al momento, miste, a loro volta, a colori e resine creando, riproponendo, come l’artista stessa ha avuto occasione di affermare, immagini di natura e frammenti di accadimenti del nostro vivere sociale. Un viaggio verso nuovi universi fatti da un “Insieme Compatto” rispettando, anche del più piccolo frammento, la sua importanza ed unicità. Unità ed Unicità, caratteristiche considerate intrinseche perché ogni ente, ad iniziare dall’essere umano è unito e unico.
Per giungere a questa concezione artistica Marongiu ha iniziato il proprio percorso basandosi su due costanti di fondo: la teca di plexiglas ribattezzata come “Box-Es”, con un evidente richiamo al bambino che freudianamente agisce sulla base delle sue sole pulsioni giocando e costruendo liberi orizzonti senza alcuna progettualità e la pillola e tutto ciò che cura, simbolo al tempo stesso sia dell’agio che del disagio dell’Antropocene. La mostra si avvale di un catalogo con un testo critico di Domenico Segna.
Maria Cristina Marongiu, con il nome di battesimo "Cristina", è nata a Cagliari nel 1961. Si è avvicinata al mondo dell’arte come interprete di musica leggera. A fine anni Settanta è arrivato il trasferimento a Roma, dove ha pubblicato il suo primo 45 giri. All’inizio degli anni ’80, con l’album dal titolo “Contremano”, sempre utilizzando il suo nome di battesimo, è arrivato il successo musicale. Nel 2010, con il nome d'arte "Tinamaria" realizza le sue prime opere di ARTE COMPATTA Box-Es. Nel 2011 partecipa alla Biennale di Chianciano e vince il 3° “Premio Leonardo” nella sezione “Arti Applicate”. Nell’ottobre del 2020 al 43mo Premio Internazionale Medusa Aurea “AIAM” è prima classificata, medaglia oro, per la scultura. Nel giugno 2021 espone alla “London Art Biennale” e riceve il 4° Premio ex equo con ulteriore esposizione a Londra. Nel 2022 espone alla “Biennale di Chianciano” e vince il primo Premio nella sezione Art Applicate. La fama e l’originalità delle sue Box-Es l’hanno portata ad esporre con successo in Europa e negli Usa.
(Unioneonline)