È il 1948 e l'Italia è in piena ricostruzione, i segni della guerra sono ancora evidenti, ma gli italiani vogliono voltare pagina e tornare a sorridere.

Sognano al cinema con i successi di Vittorio De Sica, si appassionano alle vittorie di Gino Bartali, ascoltano musica e programmi finalmente liberi alla radio e sfrecciano per le strade dissestate con la neonata Vespa.

E proprio dal successo della Vespa nascerà il furgoncino più innovativo di sempre, il veicolo commerciale destinato a lunga vita che diventerà uno dei tanti simboli del design italiano.

Il merito è di Enrico Piaggio e dell'ingegnere Corradino D’Ascanio - l'ideatore della Vespa - che pensarono a un veicolo per i piccoli commercianti e gli artigiani, di piccola cilindrata, bassi consumi e prezzo contenuto, facile da guidare e adatto a tutte tipologie di strade.

Un mezzo per tutti, insomma, che unisse l'Italia dalle Alpi alla Sicilia accompagnando la rinascita economica del Paese.

La scommessa riuscì in pieno e prese piede anche fuori dall'Italia, andando molto oltre le aspettative. E l'Ape Piaggio finì protagonista di grandi classici del cinema, fu via via trasformata, ampliata nella versione maxi e ridisegnata da penne doc come quella di Giorgetto Giugiaro e ripensata come alternativa alle due ruote per i teenager. Senza mai perdere l'impronta inconfondibile delle origini: quella del classico made in Italy che tanto piace nel mondo.

(Unioneonline/b.m.)
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