Alessandro Magno sarebbe stato sepolto vivo: i medici dell'epoca l'avrebbero creduto morto perché paralizzato a causa della Sindrome di Guillain-Barré, una patologia rara che attacca il sistema nervoso periferico.

A rivelare questa nuova ipotesi sul decesso del condottiero macedone uno studio della ricercatrice canadese Katherine Hall, della Dunedin School of Medicine dell’Università di Otago, i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista "The Ancient History Bullettin".

Secondo la studiosa, nel 323 A.C, quando aveva 32 anni, i dottori credettero Alessandro morto e lo fecero tumulare.

Era invece affetto da una malattia che gli aveva fatto perdere la capacità di camminare e parlare, riducendo sensibilmente anche il respiro.

La sindrome - provocata da un'infezione di Campylobacter pylori - è caratterizzata da forti dolori addominali, febbre, mal di testa, e porta alla paralisi.

Sembra invece che il conquistatore perì sei giorni dopo la sepoltura, come testimoniato dal fatto che il suo corpo non subì decomposizione per le ore successive alla tumulazione.

(Unioneonline/F)
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