La Sardegna deve al suo lavoro la scoperta di un passato a lungo dimenticato e la fondazione di una scuola di archeologia tardo-antica e medievale ancora oggi custode del rigore del metodo e della passione che animava la studiosa.

Letizia Pani Ermini, prima docente ordinaria della cattedra di Archeologia medievale istituita a Cagliari nel 1986 e da lei diretta sino al 1996, è morta nella notte a Roma, città in cui era nata 87 anni fa.

Studiosa di livello internazionale nella storia degli studi di Archeologia cristiana e medievale, tanto da essere riconosciuta come codificatrice dei principi scientifici che fondano la disciplina, è stata professoressa oltreché a Cagliari, alla Sapienza di Roma, a Viterbo e a Pisa.

Autrice di oltre 300 pubblicazioni scientifiche, direttrice di diverse riviste, membro e socia emerita di commissioni e istituti specializzati nelle scienze umane, responsabile di cantieri e progetti archeologici in tutto il territorio nazionale, è stata presidente della Società Romana di Storia Patria e della Pontificia Accademia romana di Archeologia.

Un curriculum prestigioso in cui Cagliari e la Sardegna hanno avuto un ruolo centrale.

A lei si legano soprattutto (tanti i siti indagati) lo studio della topografia della Cagliari tardo-antica, del complesso episcopale di Cornus, di San Gavino a Porto Torres e di Sant'Antioco.
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