#AccaddeOggi: 8 giugno 1976, il magistrato sardo Francesco Coco assassinato dalle Br
Il giudice, che due anni prima si era opposto alla liberazione di otto terroristi in cambio del rilascio di Mario Sossi, firmò così la sua condanna a morteL’8 giugno del 1976 Francesco Coco, magistrato di Terralba, fu assassinato dalle Brigate Rosse nel primo attacco del gruppo terroristico al cuore dello Stato.
Pretore e Sostituto Procuratore, prima a Nuoro e poi a Cagliari, dove si occupò di decine di casi di sequestro di persona e banditismo, Coco era “colpevole” di essersi opposto nel maggio 1974 – in qualità di Procuratore generale presso la Corte d'appello di Genova – al rilascio degli otto detenuti ex-militanti del Gruppo XXII Ottobre per la liberazione del giudice e amico Mario Sossi (sequestrato dalle Br), dopo che la Corte d'assise d'appello di Genova aveva dato parere favorevole. Con la sottoscrizione del ricorso in Cassazione, firmò la sua condanna a morte.
Le Brigate Rosse l'8 giugno 1976 organizzarono un attentato a Genova vicino casa sua, nella salita di Santa Brigida. Coco e la sua scorta, il brigadiere della polizia Giovanni Saponara e l'appuntato dei carabinieri Antioco Deiana, furono uccisi a colpi di rivoltella e mitraglietta Skorpion.
Il giorno dopo, alcuni militanti delle Brigate Rosse (fra cui Prospero Gallinari e Renato Curcio), durante un processo in cui erano imputati, rivendicarono nell'aula torinese l'omicidio del Procuratore generale. L'identità dei responsabili materiali dell’agguato rimane ancora oggi dubbia.
(Unioneonline/D)