Il 20 gennaio di dieci anni fa, quando aveva da poco compiuto 80 anni, il direttore d'orchestra e senatore a vita Claudio Abbado salutò per sempre i suoi numerosissimi fan disseminati in tutto il mondo.

Le sue case principali sono state il Teatro alla Scala dove fu direttore stabile dal 1968 al 1986 e la Filarmonica di Berlino alla cui guida è stato, invece, dal 1989 al 2002.

Dopo il polemico abbandono della Scala e prima di essere nominato a capo dei Berliner, nell'aprile del 1989 scelse il Teatro Comunale di Ferrara come italiano dove operare: lì fondò l'Associazione Ferrara Musica che divenne subito residenza di molte delle orchestre fondate dal maestro (oggi vi è ospitata l'Orchestra Mozart). La prima fu la Chamber Orchestra of Europe con la quale realizzò alcuni concerti memorabili come quello del novembre 1990 quando diresse Roberto Benigni, scatenato protagonista nel Pierino e il lupo di Sergej Prokofiev, in una serata a cui partecipò anche un giovanissimo Yevgenij Kissin, futura star del pianoforte.

È stato direttore anche della Staatsoper di Vienna, della London Symphony Orchestra; ha fondato orchestre giovanili e ridato vita all'Orchestra del Festival di Lucerna, si è impegnato a sostegno del Sistema di orchestre infantili e giovanili creato in Venezuela da José Antonio Abreu. A Santa Cecilia debuttò il 10 giugno del 1961 ed è stato eletto Accademico effettivo nel settembre del 1978. A giugno 2019, a cinque anni dalla scomparsa, l'Auditorium Parco della Musica - progettato da Renzo Piano - ha intitolato i giardini pensili al grande Maestro.

Per il decennale invece sarà a lui intitolata un'area verde nella meravigliosa piazza Santo Stefano a Bologna. Si tratta di uno spazio a fianco della Basilica delle sette chiese: giardini cari al Maestro, adiacenti alla casa dove viveva e dove a centinaia si radunarono per l'ultimo saluto.

(Unioneonline/D)

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