Sette anni fa, il 13 maggio 2016, moriva Pinuccio Sciola, l'artista delle “pietre sonore”, nato a San Sperate nel 1942 da una famiglia di contadini. 

Agli inizi degli anni Novanta svelò al mondo la magia del suono della pietra. Le Pietre Sonore, simili a menhir che risuonano una volta lucidate con le mani o con piccole rocce, furono suonate per la prima volta, nel 1996, dal percussionista Pierre Favre al Festival Time in Jazz di Berchidda. Esposte in tutto il mondo, usate nei concerti come veri e propri strumenti musicali, diventarono fonte di ispirazione per artisti, musicisti e compositori.
Il 13 maggio 2016 il suo amato paese, San Sperate, si è vestito di bianco, con lenzuola e drappi appesi alle finestre e balconi, per ricordare la rivoluzione artistica che lo trasformò in un “paese museo” con i suoi meravigliosi murales.
Ottomila persone parteciparono ai funerali nella piazza all’aperto.
Pinuccio Sciola è presente oggi, con le sue opere, in diverse collezioni pubbliche e private in Italia e all’estero. La sua eredità prosegue a San Sperate grazie all’impegno dei tre figli che tramite la Fondazione Pinuccio Sciola, costituita il 22 luglio 2016, portano avanti la sua filosofia di vita e quella che fu una ricerca artistica in continua evoluzione nella casa-studio, dove hanno sede la Fondazione e il Giardino Sonoro, il museo all’aperto dell’artista.

(Unioneonline/D)

© Riproduzione riservata