Il Museo civico di Sinnai apre un dialogo tra l’incisione di Toyo Kuni III aka Kunisada e le creazioni di Martino Cappai, alias Maru Yakimono. Opera della collezione Perra, Geisha house è uno dei pezzi più interessanti presenti al Museo di Sinnai. Un ukiyo-e, ovvero un’immagine del mondo fluttuante, arrivata a Sinnai per il tramite del celebre sinnaese Monsignor Cesare Perra, che alla sua morte lasciò la sua collezione in eredità al Comune.

Ottanta quadri fra cui quello che da oggi può essere ammirato assieme alle ceramiche di Martino Cappai, artista sinnaese di 34 anni, laureatosi a Siena e che poi ha insegnato arte in Giappone, oggi appunto a confronto con l'opera giapponese donata al Comune da Monsignor Perra. La mostra è stata inaugurata questa sera fra la curiosità di diversi visitatori che hanno avuto così anche la possibilità di conoscere l'opera del giovanissimo artista sinnaese che presto potrebbe ripartire per il Giappone per affinare la sua arte con il suo maestro.

Durante il periodo di esposizione sono previste attività collaterali:
visite con l’artista e i curatori;  laboratori didattici per i bambini; degustazione guidata di tè giapponese con due sommelier (sabato 26 giugno).

Martino Cappai, in arte Maru Yakimono, ha 34 anni. Si è formato artisticamente in Giappone, dove quattro anni fa è arrivato per insegnare arte e per fondare, insieme a Masahiro Yoshiyama, il centro di arte irregolare Yakunosato come ausilio nella cura dei malati di mente. Nel frattempo è stato iniziato all’arte della ceramica dal maestro Yamashita Masayuki ma è dall’incontro con Sergio Maria Calatroni, avvenuto nel 2017 a Kamakura, che affina la tecnica ceramica e libera la sua anima artistica. Maru Yakimono esprime la sua arte attraverso il medium della ceramica. Dalle argille, Martino Cappai libera significati che sono slegati da qualsiasi stile o etichetta.
 

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