A San Gavino il nuovo murale dell’artista Giorgio Casu
La suggestiva realizzazione in una cabina elettrica, sabato l’inaugurazionePer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
San Gavino Monreale diventa sempre più il paese dei murales e dell’arte grazie ai volontari dell’associazione culturale “Skizzo”. Nella zona artigianale del paese è al lavoro, insieme a un gruppo di volontari, l’artista sangavinese Giorgio Casu con una nuova bellissima opera, “Trighendi”, che sarà inaugurata sabato alle 19.
A differenza dei murales precedenti, dedicati alle vie del mare, quest’opera interessa la cabina elettrica di via Villacidro e vuole essere un contenitore della memoria delle vie del grano e ricordare i colori della terra di San Gavino e del suo territorio.
"Attraverso la tecnica e lo stile dell'astrattismo magico, già sperimentato anche su altre dimensioni e supporti pittorici, - spiega il presidente dell’associazione “Skizzo”, Ivan Licari - Giorgio Casu utilizza la stilizzazione per raccontare posti, persone, tradizioni ed eventi che hanno caratterizzato la sua formazione personale e quella di tanti abitanti delle zone interessate. L’opera di San Gavino si inserisce in un percorso immaginato e in divenire, già iniziato con il precedente intervento di Guspini e Siliqua, ne conserva alcuni segni grafici ma varia nella sostanza del soggetto e nelle cromie". Partendo dalla tridimensionalità delle cabine ENEL, una presenza costante e ricorrente nei nostri paesaggi, l’artista le immagina trasformarsi in tanti contenitori, pronti ad accogliere emozioni, suoni e idee del tempo. La ricerca dei segni in un mondo inconscio e onirico si palesa attraverso forme indefinite, colori contrastanti e gesti energici. Attraverso una dialettica costante tra le parti si assiste alla creazione di un’opera dalle atmosfere sfuocate ma estremamente incisive. La narrativa storica rimanda a opere di autori del passato ma lascia grande libertà di lettura all’osservatore, che continua a vagare tra queste forme nuove e a cercarne il senso. È in questa ricerca, quindi, che il fruitore si confronta con la propria memoria, per andare oltre la semplice interpretazione estetica e per cercare quindi , esso stesso, tracce e riferimenti già noti e caratterizzanti del proprio passaggio in queste vie.