"Gentile redazione,

quanto successo a Strasburgo continua inesorabilmente ad insegnarci che il terrorismo è un problema di difficile soluzione.

La sconfitta e l'uccisione di pochi terroristi non è mai totale, la vittoria sempre incompleta e la tensione infinita.

Quel vento di discordia e di odio di fondamentalisti e terroristi sembra impossibile da sconfiggere e la cosa terribile è che la parola sicurezza forse è divenuta una parola troppo precaria nel nostro vocabolario.

Abbiamo una polveriera ai nostri confini con tre grandi conflitti in corso: quello tra sciiti e sunniti, quello tra fondamentalisti e nazionalisti e quello tra sionismo e islam.

Ancora una volta siamo in un'epoca di guerre ideologiche e la storia ci insegna che queste durano sempre fino alla fine. Questo terrorismo è capace di risorgere dopo ogni sconfitta, perseguendo con sempre maggior tenacia una crociata anti-sionista e anti-occidentale.

Il profilo preventivo assume un ruolo decisivo nelle indagini di terrorismo di matrice islamica, infatti in questi tipi di reati lo sforzo delle forze dell'ordine non può essere indirizzato ad individuare un reato, ma ad evitarne in tutti i modi la realizzazione.

È necessario sostenere le forze dell'ordine, per arrivare sempre in tempo, perché il successo per contrastare efficacemente il terrorismo di matrice islamica, è "l'attività preventiva per cogliere l'humus ideologico religioso che sottende questo tipo di reati".

È una guerra, è vero, ma che può essere combattuta in modo diverso".

Andrea Zirilli

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