"Cara Unione,

già da qualche anno è stato accertato che una generazione di conoscenze e competenze non dura più di cinque anni. Ciò significa che quello che studiamo oggi sarà obsoleto fra almeno cinque anni.

In un contesto di questo tipo, programmi ministeriali che rispecchiano quelli dei nostri genitori, lasciano ovviamente il tempo che trovano. E non aiutano i nostri giovani ad affrontare le sfide globali.

Ho seguito con estrema attenzione il dibattito, scaturito su queste pagine, sull'opportunità o meno di inserire lo studio della storia nuragica nelle scuole.

Ma è veramente questo quello che vogliamo per i nostri figli?

Pongo una semplice domanda: ma i nostri giovani studiano a sufficienza la lingua inglese? Dal mio punto di vista, chi oggi non conosce l'inglese corre il rischio di essere schiavo. Molto del nuovo, infatti, si origina proprio in questa lingua, e chi non la conosce può solo sperare che altri gli mettano a disposizione questo tipo di sapere.

E noi, vogliamo far studiare ai nostri giovani la storia nuragica, o vogliamo dargli gli strumenti per accedere all'intero sapere globale? All'estero, ad esempio, molti programmi scolastici stanno valutando l’inserimento dello studio della lingua cinese.

Credo sia arrivato il momento di guardare in avanti, pur con l'orgoglio, che certamente mai dovrà venir meno, della nostra storia e delle nostre radici.

Grazie dell'attenzione".

Antonio Sotgiu

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