«Cara Unione, 

intervengo su un argomento che riguarda i cambiamenti climatici, per richiamare l'attenzione su quanto sta avvenendo nell'alta Baronia e nella bassa Gallura, una zona tra Olbia e Nuoro, che vive una drammatica siccità (non piove sostanzialmente da oltre un anno) a causa della quale si è deciso di utilizzare l'acqua della diga sul Rio Posada esclusivamente per uso potabile (per residenti e turisti) e per abbeverare il bestiame lasciando completamente a secco gli uliveti, agrumeti, frutteti, vigneti, per non parlare delle coltivazioni orticole già distrutte.

Voglio dare voce a coloro che vedono svanire i sacrifici di anni perché le piante si stanno seccando giorno dopo giorno non ricevendo da tempo una goccia d'acqua, con temperature quotidiane superiori ai 40 gradi. Non c'è più tempo.

Mi rivolgo alla mia Presidente Todde in primis, disponibile ad interloquire con Lei, augurandomi che i responsabili trovino qualche soluzione per alleviare il grido di dolore che sale dalle campagne. Basterebbe qualche ora di acqua alla settimana da destinare all'irrigazione per attenuare il drammatico problema che stiamo vivendo. E questo si può fare senza nuocere al turismo, comparto fondamentale per l'economia di questo territorio, passato in questo periodo estivo da meno di 25.000 residenti a 350.000 persone.

L'acqua è il bene primario per eccellenza e le decisioni vanno assunte disponendo di dati certi e chiari». 

Peppino Carzedda

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