"Cara Unione,

il nuovo decreto del governo, quello dell'11 marzo, prevede la chiusura di tutte le attività non necessarie per soddisfare i bisogni di prima necessità (alimentari,farmacia ecc..). Qui a Sassari, le grandi catene di rivenditori di mobili (ma anche venditori locali) continuano a costringere gli operai a lavorare. Caricano i furgoni e vanno in giro per tutta la Sardegna a consegnare mobili - non necessari - di casa in casa, senza sapere se stanno entrando in una casa con persone sottoposte quarantena o in casa di malati asintomatici.

Questo agevolato dal fatto che i suddetti punti vendita stanno promuovendo la vendita online!

Ma cosa succederebbe se uno degli operai fosse positivo asintomatico e continuasse ad entrare nelle case, in media almeno 10 volte al giorno anche per svariate ore di lavoro, veicolando il virus in tutta la Sardegna? Gli operai con famiglie, figli piccoli e genitori anziani, rischiano ogni giorno di portare a casa il virus, visto appunto l'immane spostamento di persone dalle zone del Nord colpite e l'impossibilità di sapere in casa di chi si sta entrando. Questi uomini, per non perdere il lavoro, rischiano la propria vita e quella dei propri cari per consegnare dei beni NON necessari.

La situazione è grave, il nostro sistema sanitario non è in grado di provvedere neanche a noi sardi, figuriamoci cosa può succedere con quegli almeno 13mila potenziali positivi che sono arrivati.

I datori di lavoro cercano di arrampicarsi sugli specchi dicendo che dalle sedi di Milano hanno detto che il decreto non vale per la Sardegna (cosa falsa), oppure che loro sono artigiani e quindi possono lavorare (io questa libertà nel decreto non l'ho trovata neanche negli allegati) oppure che loro trasportano merci quindi sono come i corrieri o i portapizze e possono lavorare, però loro non entrano e non rimangono ore a lavorare nelle case, dove non sempre è possibile mantenere le distanze di sicurezza e con la sostanziale differenza che loro non trasportano beni necessari!

La regione e gli organi preposti non sono in grado di darmi risposte definitive e chiare, spesso non rispondono o le risposte sono discordanti, vi chiedo di far passare questo messaggio a chi di dovere affinché ci possano essere delle risposte serie e il governo, la regione o il sindaco chiariscano se attività come quella della consegna e il MONTAGGIO di MOBILI, siano più importanti del cercare di fermare una pandemia. Il decreto è vago, le forze dell'ordine sono nel caos perché ci sono varie interpretazioni e noi abbiamo bisogno di risposte perché così non ci sono tutele e il Covid-19 non guarda in faccia nessuno.

Grazie dell'attenzione".

Lettera firmata*

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