"Cara Unione,

'Povera Patria' è un testo di Battiato riproposto a Sanremo da una coppia di giovani artisti siciliani, Colapesce e Di Martino. Si povera patria, e povera Sardegna, possiamo aggiungere.

Proprio in questi giorni siamo oltraggiati da accumuli di rifiuti tossici, mentre a New York rimuovono, a colpi di ruspe, e fanno sparire (nella spazzatura) i cavallini di Costantino Nivola, un'opera d'arte riconosciuta in tutto il mondo.

Allo stesso modo, appunto, da circa due anni e mezzo continuano ad arrivare tonnellate di rifiuti tossici provenienti dal nord e dal centro Italia, nel Sulcis, nella discarica tra Carbonia e Gonnesa, nel silenzio assordante di molti.

Spesso le discariche non sono adeguatamente progettate e gestite per cui il rischio ambientale è molto elevato. Non siamo in grado, neppure oggi, di certificare la sicurezza, perché questa è legata a variabili imprevedibili. Allora, il gestore politico ha l'obbligo istituzionale di informare la popolazione dei potenziali pericoli e chiederne il consenso per qualunque stoccaggio di rifiuti, ancora di più se questi sono tossici.

C'è stata, recentemente, una tiepida protesta sull'individuazione dei siti per lo stoccaggio dei rifiuti nucleari, ma sul problema dell'amianto tutto tace, o quantomeno le notizie sono sottotono. Non si può accettare di accogliere in 'silenzio assenso' i rifiuti che arrivano da ogni parte d'Italia, perché questi sono problemi seri che devono essere discussi e condivisi con la popolazione sarda.

Il Piano Sulcis, istituito il 13 novembre 2012 attraverso un Protocollo d'intesa tra Regione Sardegna, Ministero dello sviluppo economico, Ministero del lavoro e delle politiche sociali, Ministro per la coesione territoriale, Provincia di Carbonia-Iglesias e comuni del Sulcis Iglesiente, ha delineato una strategia di sviluppo aggregante per il territorio, che ha messo a sistema diversi strumenti della programmazione regionale all'interno di una visione unitaria e integrata. Sono trascorsi quasi 10 anni da quel momento e molti di quei finanziamenti e progetti per risollevare il nostro territorio sono ancora solo sulle carte.

Tutti dovremmo agire, subito, affinchè quelle carte si concretizzino in realtà, anche occupazionali.

E non possiamo oggi accettare silenziosi, né l'amianto nella nostra isola né lo scempio newyorkese dei cavallini di Costantino Nivola.

Da New York, in risposta alle recenti proteste, stanno già arrivando segnali di ripensamento. Vigileremo anche noi, sperando arrivino anche i ripensamenti sullo stoccaggio dell'amianto in Sardegna.

Difendiamo questo nostro ambiente, ancora ricco di 'Canne al vento', come spiegò ai lettori Grazia Deledda, prima donna italiana a vincere il Nobel, per la nostra Sardegna".

Roberto Sinzu, vicesindaco, e assessore all'Ambiente Comune di Calasetta

Daniele Buffo, architetto

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