“Cara Unione,

durante un viaggio sull’autostrada Roma-Pescara, andata e ritorno, ho direcente avuto modo di osservare 2 parchi eolici (poco dopo Celano). Nel viaggio di ritorno ho prestato molta attenzione alla pale e ne ho contate circa 40.

Lo straordinario, è che di queste ne abbiamo contate 34 che giocavano alle belle statuine e 6, invece, che roteavano allegre sotto la spinta di venti tempestosi (per modo di dire, i venti sono quasi assenti ). Uno scenario impensabile. Quaranta pale eoliche che, supponiamo, per installarle saranno costate milioni di euro. Le pale eoliche hanno una resa irrisoria e addirittura nulla se non c'è vento.

Nel caso in esame si va in fortissima anomalia negativa sotto il profilo economico. Ma i nostri governanti, o chi per loro, si sono resi conto che investire sul ‘green’ è la più insana gestione di un’economia.

L'Italia, l'industria, tutti noi abbiamo bisogno di energia certa, cosa che le pale eoliche (la Norvegia è dovuta intervenire con gli elicotteri, con acqua calda per gettarle sulle pale eoliche congelatesi per il freddo eccessivo, per riattivare il giro tondo delle pale) non assicureranno mai.

La stessa sorte tocca ai pannelli solari, che sono attivi solo quando c'è il sole e di notte accumulano energia uguale a zero e se poi nevica, altro zero di energia, e se è nuvolo idem.

A noi tutto questo preoccupa. Saranno guai grossi per la nostra economia e che pagheremo a caro prezzo.

E questa, la chiamano transizione ecologica? Ma svegliatevi, perbacco!”

Col. Paolo Ernani – Meteorologo

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