"Cara Unione,

c'è chi ha troppo e chi nulla, e poi c'è chi ha tanto e non fa nulla, come nel nostro disastrato territorio.

Per capire il senso di tale affermazione occorre fare una rapida ricognizione degli ingenti finanziamenti che abbiamo a disposizione ma che per puro immobilismo politico rischiano di essere persi o sperperati.

Per il PNRR, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, la Regione Sardegna ha presentato progetti per 7 miliardi e 690 milioni. A grandi linee si potrebbe presupporre che, in proporzione alla popolazione, per il Sulcis Iglesiente siano finanziati investimenti per circa 600 milioni di euro. Ad oggi non si conoscono i progetti.

Invece per JTF, il Just Transition Fund, l'Europa ha stanziato per l'area di Taranto e Sulcis Iglesiente 1,2 miliardi di euro in totale. Per il nostro territorio si vocifera che possano essere finanziati progetti per circa 500 milioni. Al contrario del PNRR per il JTF non si conoscono i 23 progetti selezionati tra i circa 200 proposti qualche mese fa dal territorio.

Infine nell'ultimo stato di avanzamento del Piano Sulcis pubblicato nel 2019 si legge che la dote finanziaria del Piano è di un miliardo e 243 milioni di euro di cui 805 milioni da fondi pubblici e 438 milioni da capitali privati. A fronte di una somma così ingente risultano liquidati solamente 139 milioni. Quindi la chiusura dell'ufficio di coordinamento del Piano Sulcis fa pensare verosimilmente che ad oggi ci siano circa 1 miliardo e 100 milioni di investimenti immobilizzati.

Se sommiamo questi ultimi ai fondi del PNRR e del JTF si arriva alla cifra pazzesca di 2,2 miliardi. Occorre precisare che sono stime molto approssimative che comunque se rapportate agli altri territori d'Italia, fanno inquadrare il Sulcis Iglesiente come un unicum in tutta Italia; baciato dalla fortuna da un lato e prigioniero dell'immobilismo politico dall'altro.

E intanto la Provincia, che è istituzionalmente deputata a coordinare l'attività amministrativa del territorio, risulta soppressa da aprile e opera oggi sotto Commissario regionale e con appena un terzo dei dipendenti.

È vero che il Sulcis Iglesiente è tra le aree più povere d'Europa, ma è altrettanto vero che ha ricevuto e continua a ricevere ingenti finanziamenti che per miopia politica vengono sistematicamente sperperati o rimangono inutilizzati

È quindi giunto il momento che Sindaci, Sindacati, Associazionismo e popolazione tutta si uniscano in un fronte unico per rivendicare l'istituzione nel territorio di una vera cabina di regia.

Perché dobbiamo continuare a perdere treni su treni? Perché altri devono decidere per noi?

Concludiamo con un caloroso invito rivolto a tutti i Sindaci del territorio, soprattutto a quelli di imminente elezione: sarebbe opportuno non perdere un solo giorno per rivendicare l'istituzione di una vera Cabina di Regia nel territorio e il contestuale avvio dei tavoli istituzionali per riappropriarsi del potere decisionale nei confronti delle progettualità già avviate dai vari piani, nonché per recepire nuove proposte di investimenti realmente strategici per il Sulcis Iglesiente.

Rolando Marroccu, Alfonso Curridori e Daniele Garau – Comitato Porto Solky - Sant'Antioco

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