"Cara Unione,

sono un 32enne sardo, e scrivo a nome mio e di tanti colleghi del settore turismo, i cosiddetti "collaboratori intermittenti a chiamata" o, per meglio intenderci, i promoter che trovate nei punti vendita della distribuzione.

Siamo stati completamente abbandonati dallo stato, dal governo con tutte le sue promesse da pinocchio.

Io e i tantissimi colleghi stagionali, così come anche i lavoratori interinali del turismo, non abbiamo infatti ancora ricevuto i famosi 600 euro di bonus.

Per i colleghi "intermittenti a chiamata" la situazione è però ancora peggiore, perché non rientrano nel bonus dei 600 euro e purtroppo, secondo i consulenti delle agenzie, non rientrano nemmeno nella cassa integrazione in deroga.

Eppure, il lavoro del o della promoter era l'unica loro entrata, e da marzo questa attività a causa delle chiusure è stata completamente abolita.

Chiediamo quindi aiuto, perché anche la nostra voce possa arrivare a chi di dovere.

Siamo un esercito di invisibili, ma che lo Stato identifica poi molto bene al momento di dichiarare i nostri compensi.

Grazie dell'attenzione".

Alessandro Marongiu

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