«Cara Unione,
in risposta al Vostro articolo del 28 giugno scorso, da camperista in visita alla vostra meravigliosa isola da una quindicina di giorni, vi posso solo confermare che per noi camperisti è un grosso, grossissimo problema lo smaltimento dei rifiuti.
Chi, come noi, ha scelto di visitare la Sardegna viaggiando ogni giorno senza avvalersi di soluzioni fisse e continuative, vedi campeggi o villaggi, ma solo aree di sosta o parcheggi consentiti, quando si deve smaltire il rifiuto della giornata, si pone il problema di dove deporlo, non potendo portarselo dietro a lungo per ovvi motivi e rifiutando categoricamente l'idea di abbandonarlo in strada, in spiaggia o nei boschi, oltretutto avendo anche un cane con noi, nel rifiuto giornaliero si trovano anche le deiezioni dell'animale che puntualmente noi raccogliamo.
Spesso si cerca di utilizzare i cestini che si trovano nei centri abitati (si fa di necessità virtù) ma altrettanto sovente veniamo presi a male parole dai residenti che ci invitano a portarci i rifiuti a casa nostra.
Ciò mal concilia con la notoria ospitalità sarda la quale abbiamo spesso toccato con mano.
Noi camperisti non siamo parassiti che non portano guadagni all'isola. Facciamo la spesa nei vostri esercizi, frequentiamo i vostri ristoranti, i vostri bar e paghiamo spiagge, soste e parcheggi a pagamenti. Diamo insomma il nostro contributo a "fare girare l'economia" e credo sinceramente che la regione dovrebbe affrontare seriamente il problema, posizionando magari qualche cassonetto in punti strategici, tipo supermercati, dando la gestione di essi, ai comuni dove vengono posizionati, visto il beneficio economico che tali comuni hanno dalla presenza del turismo itinerante.
Mi auguro sinceramente che questo problema non di poco conto venga preso in considerazione e, alla prossima vacanza tra di voi, di non doverci ancora sentirci dire "portatela a casa vostra, l'immondizia"
Cordialmente».
Tiziana Mazzotti

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