"Nel ricordo della Grande Guerra un importante monito per i più giovani"
La riflessione di un lettore sull'importanza delle numerose iniziative organizzate anche a Cagliari per i cento anni dal primo conflitto mondiale"Gentile redazione,
l'eco della prima guerra mondiale mi è giunto nella più tenera età. Nei racconti di un vecchio bisnonno, che testimoniava con profonda mestizia e commozione una tragedia immane, descrivendo episodi di estremo coraggio o anche di codardia, sentimenti di dolore fisico e morale.
La guerra, principalmente di frontiera, aveva per lo più interessato l'arco alpino, tramutando lo splendore delle montagne in uno scenario spettrale, cupo e doloroso.
La superba bellezza dei nostri luoghi veniva ferita e umiliata dall'insensatezza dell'uomo. Negli occhi del mio bisnonno rileggevo l'amore per la vita e il futuro di allora brutalmente spazzati via dagli orrori del fronte, dove amici e parenti andavano a morire, falcidiati dal fuoco nemico.
Quei racconti, non li ho più dimenticati.
E sono oggi lieto di vedere, anche a Cagliari, un continuo fiorire di iniziative dedicate ai tragici ricordi di quegli anni, che mai più devono essere dimenticati o trascurati dietro la facciata di un'innegabile vittoria.
Si ritiene oggi che la Grande Guerra, dopo la disfatta di Caporetto e la successiva riscossa di Vittorio Veneto, coincida con la nascita di una rinnovata e autentica identità nazionale, nella consapevolezza del sentimento di patria che la morte di tanti innocenti ha consolidato. Sarà davvero così?
Grazie davvero a chi oggi profonde impegno, studi e passione per dare forza alla memoria, per non lasciar cadere nell'oblio il sacrificio dei nostri nonni.
Perché questa ferita del Paese resti da monito anche e soprattutto ai più giovani, un invito a riflettere per un domani migliore".
Antonio Cabras - Cagliari
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