“Cara Unione,

soffro di diabete e di sclerosi multipla.

In tutta onestà, non mi sono mai considerato un disabile (benché nel 2011 mi è stata riconosciuta una percentuale in tal senso e sono in attesa di una revisione della stessa a seguito della SM).

Sono però obbligato, per poter ottenere quanto mi occorre per una gestione del mio diabete, a recarmi al servizio farmaceutico ATS dalle 4 alle 6 volte l'anno, e il numero riesco a ridurlo a questa ipotesi (4 o 6) solo se io mi organizzo per tempo per trovare i giusti incastri temporali.

Mi chiedo: ma perché non risparmiare a noi malati questa incombenza?

Sto chiedendo alla nostra ATS di:

- poter ottenere il 100% di quanto previsto dal mio piano terapeutico, attualmente disatteso in quanto accampano scusa sulla possibilità che il piano terapeutico venga ottemperato;

- poter ottenere forniture per periodi decisamente superiori: anche sei mesi;

- poter ottenere la fornitura presso la farmacia "sotto casa" quanto meno dei farmaci per le patologie come la sclerosi in quanto la Federfarma Sardegna ha già dato disponibilità alla Regione Sardegna di distribuire detti farmaci gratuitamente tramite le loro farmacie.

Chiedo forse la luna? Perché le istituzioni debbono farmi sentire più disabile di quanto realmente non sia?

Grazie dell’attenzione”.

G.A.

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