"Cara Unione,

ho letto ieri le nuove dichiarazioni del ministro Azzolina, da cui appare ancora nebulosa quale sarà la situazione per il rientro a scuola a settembre.

Quello che è certo, tuttavia, e che quasi senz'altro non si porrà la parola a fine a quest'incubo della 'didattica a distanza', che se per gli studenti delle scuole superiori e, forse, delle secondarie può anche funzionare, pone grosse difficoltà nei bimbi della primaria, ancora incapaci di gestirsi collegamenti e quant'altro in autonomia e dunque sempre costretti a rivolgersi per assistenza e supporto ai genitori.

Quello che forse al Ministro non è chiaro, però, è che questo sistema a distanza si sta trasformando in un vero e proprio incubo per noi genitori, e in particolare per chi è costretto a lavorare.

Ogni giorno gli insegnanti inviano infatti maree di compiti, con brevissime spiegazioni e con il sottinteso compito, per i genitori dei più piccini, di sostituirsi alla scuola.

Ma è normale tutto ciò? Poi c'è il ministro alla Famiglia che parla di estendere per qualche altro giorno il congedo parentale che è retribuito, fra l'altro, solo parzialmente. Ma cosa ce ne facciamo di pochi giorni di congedo a fronte di ore e ore di impegno quotidiano fra compiti, spiegazioni e videolezioni?

Che il Governo si assuma le sue responsabilità: o è in grado di garantire un'istruzione ai nostri figli, o altrimenti che permetta a uno dei genitori di stare a casa e di sostituirsi al lavoro degli insegnanti, ma a questo punto con una retribuzione piena.

Diversamente, è sempre tutto un buttare i problemi sulle spalle degli altri pensando che, in qualche modo, come sempre gli italiani faranno.

Grazie dell'attenzione".

M.L. - Cagliari

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