"Cara Unione,

non è la prima volta che visito Caprera, l'ultima terra di Garibaldi. Sempre ho apprezzato la natura selvaggia ed incontaminata, le belle cale, i percorsi polverosi e rocciosi per raggiungerle, il colore limpido ed azzurro del mare.

Ieri ho riportato a casa tutte queste belle sensazioni accompagnate da una certa tristezza. Un forte magone che mi dice che forse devo proprio rassegnarmi, che le cose cambiano e che ormai questo perenne degrado non riusciremo più a fermarlo. L'isola è zeppa di auto e mezzi che scorrazzano nelle strette strade asfaltate e negli sterrati. Si trovano le auto parcheggiate ovunque, in pieno divieto o a occupare l'accesso ai tanti sentieri di trekking o, addirittura, parcheggiate in spiaggia come a Cala Garibaldi.

L'immondizia si trova ovunque, nelle isole ecologiche dove non viene raccolta e continua ad accumularsi diventando preda di api, vespe, cornacchie e topi. E in mezzo alle pinete dove vengono lasciati i resti dei picnic nascosti nel sottobosco a pochi metri dalle aree adibite alla sosta.

L'accesso all'isola è libero e incontrollato, ma poi all'interno ci sono pochissimi parcheggi. Esiste un solo servizio navetta che porta alla spiaggia del Relitto. Tutto sembra abbandonato se non per una isolata pattuglia dei carabinieri forestali che quando può mette qualche multa per divieto di sosta.

Regna l'anarchia: il turista raggiunge le spiagge con lo stesso stato d'animo con cui va al centro commerciale. Deve parcheggiare più vicino possibile alla spiaggia, consumare (bagno, foto, video, selfie) e bere qualcosa. E lo fa con arroganza, come se tutto fosse dovuto, lo fa ignorando dove si trova, la natura, la storia, la bellezza ...

Poi quando si arriva in spiaggia sparisce l'orizzonte: coperto dalle centinaia di imbarcazioni che all'ancora si godono il panorama dal mare.

Questa anarchia turistica porterà alla graduale distruzione di ciò che è bello e ancora apprezzabile, di quello che merita di essere protetto perché altrimenti non ci sarà più.

Qualche idea e proposta viene in mente pur non essendo un amministratore o un ambientalista.

Si potrebbe creare un parcheggio all'arrivo sull'isola, gratuito, ordinato e dal quale poter muovere su navette elettriche verso le maggiori spiagge e località di interesse. Un servizio che affitti biciclette per permettere di visitare l'isola in piena autonomia. Inoltre, limiti più restrittivi ai diportisti per evitate di saturare le più belle calette che ormai risentono dell'inquinamento oleoso dei motori navali.

Inoltre, si potrebbero impiegare guide turistiche sui principali siti che illustrino norme, storia e particolarità dell'isola.

Insomma, si dovrebbe creare un 'mondo' di tutele e servizi, che sarebbe apprezzato dai visitatori, che permetta di godere di questa realtà particolare agli attuali turisti ma anche ai loro nipoti e alle future generazioni.

Invece, si apprezza l'assenza di tutto come se non si volesse disturbare il turista che si deve divertire!

Regolamentare e offrire servizi, cosa che sarebbe molto apprezzata dai turisti, non può essere un'opzione ma un dovere!

Ho viaggiato molto e in particolare in Europa e nel Mediterraneo, ma è la prima volta che percepisco questa forma angosciante di anarchia.

Grazie dell'attenzione".

Giammaria Pitzalis - Caprera

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