“Cara Unione,

Vscrivo in merito ad un viaggio effettuato da me e dalla mia famiglia il 2 agosto scorso verso Olbia partendo da Genova con un traghetto Moby/Tirrenia.

Sul viaggio specifico, e sul grande caos-traghetti di quei giorni è già stato scritto molto, non indugerò pertanto a lungo sull’odissea che fu.

Il ritardo complessivo all’arrivo fu di 10 ore, e sicuramente il dettaglio che ho personalmente riscontrato nell’immediato del viaggio è stata la possibilità (dopo aver passato circa 5 ore in una assolata banchina portuale a Genova) di riposare solo pochissime ore in cabina per due motivi : il primo è che a causa della totale assenza di procedure per ridurre gli assembramenti ho preferito aspettare che defluisse la grande quantità di persone che reclamava la chiave per accedere alla propria cabina e che ha creato una grande pericolosa calca nei pressi della reception, accedendo alla cabina stessa non prima di due ore dell’avvenuto imbarco a bordo del traghetto.

Il secondo è che a causa della premura di imbarcare i passeggeri che stavano aspettando il medesimo traghetto ad Olbia, malgrado l’arrivo sull’isola alle 04:30, siamo stati svegliati e di fatto costretti a lasciare le cabine alle 2:00 circa, per poi passare oltre due ore in una nuova situazione di assembramento seduti (per non dire accampati) alla meglio sulle scale dell’imbarcazione. Personalmente viaggiando con mia figlia di tre anni questa situazione si è rivelata piuttosto sgradevole.

Scrivo oggi perché, a distanza di cinque mesi da quel (negativamente) indimenticabile viaggio, la compagnia non ha ancora accolto la mia richiesta di rimborso. Nello specifico ho solo ricevuto un offerta per un voucher da utilizzare su prossimi potenziali viaggi, offerta declinata con una richiesta di rimborso monetario (prevista dalla legge) cui non mi è mai pervenuto riscontro malgrado siano passati ormai oltre 3 mesi.

Mi sono altresì rivolto all’autorità per i trasporti che ha preso atto e protocollato la mia richiesta ma per il momento da ambo i fronti malgrado solleciti tutto tace.

Personalmente è una questione prima di tutto di principio oltre che di denaro: per il viaggio di ritorno ho preferito rivolgermi, una volta già sull’isola, ad un altro operatore marittimo per rientro verso la Liguria.

Voglio soltanto riportare che se non fosse stato per la grande accoglienza e comprensione Sarda, si con la S maiuscola, da parte delle persone che ci hanno ospitato e accolto col sorriso malgrado la sveglia cui li abbiamo (nostro malgrado) costretti in piena notte, la vacanza si sarebbe potuta compromettere in partenza.

Ritengo quanto accaduto un vero e proprio danno nei confronti del turismo sardo: personalmente un esperienza del genere da turista non potrà farmi ancora considerare la Sardegna una meta, per quanto magnifica, al pari di altre”.

Fabrizio Z.

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