Pubblichiamo oggi la lettera di un artista di strada, che lamenta una regolamentazione eccessiva a Cagliari per potersi esibire. Il lettore cita i casi di Milano e Bergamo, con norme a suo avviso più adatte a questo tipo di spettacoli, e si augura che anche Cagliari possa presto adeguarsi.

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"Gentile redazione,

sono un artista di strada tornato da poche settimane a Cagliari, la mia città natale, dove avrei voluto continuare ad esibirmi alimentando la mia più grande passione e il mio sogno: il canto.

Per fare ciò ho provveduto a contattare prima del mio rientro nel capoluogo gli uffici competenti dell'assessorato alla Cultura, trovandomi però davanti ad un regolamento previsto per la città di Cagliari davvero retrogrado, e tantomeno operativo, poiché l'applicazione che doveva definire gli spazi dedicati all'arte di strada non è stata mai implementata.

Mi sono confrontato con il Sindaco e con il dirigente dell'assessorato alla Cultura, persone sicuramente ragionevoli, ma incapaci probabilmente di comprendere quando l'arte di strada e la musica possano portare di buono e bello alla nostra città.

In particolare, secondo l'attuale regolamento, per potersi esibire in maniera autorizzata a Cagliari, supponiamo dieci volte, per autorizzazioni varie un artista dovrebbe sborsare di tasca propria una cifra che supera i 225 euro (includendo costi per i bollettini, marche da bollo, diritti di segreteria).

Credo che l'arte di strada non dovrebbe essere regolamentata in questo modo così restrittivo: a mio avviso rende le strade e le vie dello shopping di Cagliari più belle, è un beneficio per i commercianti e per i passanti e tassandola in questo modo la stessa viene svilita, umiliata e resa impossibile, o lasciata alla mercé di chi non la pratica in modo professionale.

Ho provato ad illustrare via mail al Presidente dell'Assessorato come funziona la situazione in città dove mi sono esibito quali Milano e Bergamo, ma la risposta è stata semplicemente un 'grazie per la segnalazione'.

Spero che qualcosa presto si muova, perché Cagliari dovrebbe privarsi di questa forma di arte?".

Matteo Angioni - Cagliari

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