La lettera del giorno: "Moro e i servitori dello Stato che meritano rispetto"
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Pubblichiamo oggi il ricordo di un lettore per Aldo Moro, Massimo D'Antona, Vittorio Bachelet e altre vittime di "insensati e ingiustificabili atti di violenza".
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"Gentile redazione,
sempre più spesso girando per varie città in Italia, vedo molte scritte inneggianti alcuni terroristi che sono scomparsi.
La morte di qualsiasi essere umano è dolorosa, è una tragedia, la morte è morte e merita profondo rispetto.
Con la morte delle persone non si scherza. Essa è sacra quanto la vita di ogni individuo.
Sono stato studente della facoltà di Scienze Politiche di Roma, dal 1995 al 1999 e ricordo come se fosse ora, il 20 maggio del 1999, quando fu assassinato il mio Professore Massimo D'Antona (docente di Diritto del Lavoro nella facoltà) sotto la sua abitazione, appena uscito di casa.
Nella facoltà c'è una targa sulle scale che portano ai dipartimenti di Diritto e Economia che ricorda il Prof. Vittorio Bachelet, anche lui, come Massimo D'Antona, assassinato.
Infine tutti ricordiamo la morte del Presidente Aldo Moro, che fu docente di Istituzioni di Diritto e Procedura Penale nella mia facoltà (di cui oggi ricorre il quarantesimo anniversario). Il rispetto della "morte naturale" è doveroso, ma lo deve essere anche di più il rispetto della "morte violenta", di uomini rei di aver segnalato quanto accade nei Paesi più avanzati in tema di diritto del lavoro, rei di andare controcorrente, rei di dedicarsi a costruire un ponte tra il consenso di oggi e quello di domani, rei di essere stati studiosi al servizio dello Stato. Forse sarebbe necessario ricordare a tutti, le storie di tutte le vittime di atti terroristici e dei loro familiari che ogni giorno, devono sopportare il dolore fisico e morale di avere perso i propri cari a causa di questi insensati e ingiustificabili atti di violenza.
Andrea Zirilli
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