Pubblichiamo oggi la lettera di ringraziamento, di una cagliaritana, al reparto di ginecologia del Brotzu.

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"Gentile redazione,

quando ho avuto un problema ginecologico e mi hanno consigliato il Brotzu ho tergiversato per circa un anno. Quel grande e labirintico ospedale non mi dava rassicurazioni, sarei stata un numero fra i numeri, sperduta là dentro.

Mi sbagliavo.

Appena sono arrivata, dopo tutte le visite preliminari, dopo tutte le domande di rito da mettere in cartella, arriva un medico che mi chiede: 'È lei l'operanda di domani?'. Non 'una', ma 'la'. Poi mi ha detto di sistemarmi in camera, che lui sarebbe arrivato per la visita. Da quel momento non mi ha più abbandonato.

Mi ha spiegato dettagliatamente la situazione, in sala operatoria mi ha perfino dato un pizzicotto sulle guance, mi avvisava se per qualche giorno non sarebbe stato in servizio, fino alla dimissione.

E il personale in corsia tutto, sempre presente, anche la notte, sempre oberato di lavoro ma disponibile, attento persino ai nostri squilibri psicologici, attenzioni anche se piccole, importanti quando sei perso lontano da casa e dalla famiglia in balia del tuo corpo traditore.

Hanno reso accogliente e rassicurante persino la sala operatoria, ti ronzavano intorno infermieri e anestesista chiamandoti per nome e chiedendoti se stavi bene, se avevi freddo, se eri comoda. Persino il gesto, pieno di sensibilità, del giovane infermiere che, per mettere gli elettrodi, alzava solo un lembo di lenzuolo senza scoprirti.

Ripeto. Piccole e importanti attenzioni che, unite all'eccellenza professionale, non possono che avere un 110 e lode.

Hanno reso la degenza più leggera. Persone eccezionali: competenti, sensibili e umane che hanno dato al malato la sensazione di essere sempre capito e accudito. Devo dire che con alcuni di noi ci vuole anche tanta, ma tanta pazienza.

Grazie, dunque, al reparto di Ginecologia del Brotzu. Andiamo a cercare l'eccellenza sul continente, e invece ce l'abbiamo in casa".

AMT - Cagliari

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