Pubblichiamo oggi la lettera di una donna trentina con casa a Budoni, una riflessione sul tema del randagismo e della difficoltà a ricevere supporto in merito sul territorio.

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"Gentile redazione,

mi chiamo Ilda, di provenienza trentina e proprietaria dallo scorso anno di un piccolo appartamento sito in una frazione di Budoni.

Premesso che il problema del randagismo, soprattutto felino, è un dato di fatto e infatti dove abito i gatti senza padrone aumentano trimestralmente, non riesco a capacitarmi dell’indifferenza al problema da parte di abitanti e istituzioni locali.

Da quando ho acquistato l'immobile, nei periodi in cui vivo in Sardegna provvedo a sfamare gli esemplari presenti e mi adopero a lasciare scorte per i periodi che non ci sono. Ma questo non è visto bene, purtroppo, dagli 'autoctoni'.

L'altro ieri, passeggiando con mio marito in campagna, ci siamo imbattuti in un piccolo gattino miagolante nascosto tra i rovi al margine della strada.

Si capiva che era stato abbandonato e quindi lo abbiamo raccolto e portato a casa dando i primi soccorsi. La mattina successiva mi sono messa di buona lena alla ricerca di un'associazione a cui affidare il piccolo. Ne ho contattate tre senza esito positivo: ENPA, LIDA e una locale. Si sono rimpallate il problema adducendo mancanza di fondi, spazio e così via.

Morale della favola: il messaggio che tutte mi hanno fatto intendere più o meno velatamente è che se mi dovesse accadere di nuovo di imbattermi in piccoli animali abbandonati, di girarmi dall'altra parte e proseguire il mio cammino, non ottemperando così a obblighi di legge.

Capisco che in Sardegna ci sono problemi ben più seri di questo, ma io sono convinta che per rendere una società migliore bisogna partire dal basso con il rispetto degli indifesi, in questo caso gli animali. Cordiali saluti".

Ilda Butterini

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