Pubblichiamo oggi la precisazione del professor Pietro Sanna in merito ai fatti svoltisi all'istituto "E. Fermi" di Alghero, di cui è vicepreside, e relativa all'episodio del cane guida invitato con il suo padrone a lasciare la scuola.

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"Gentile redazione,

in riferimento alla lettera da Voi pubblicata in data 15 aprile 2018 e relativa all'asserito atteggiamento discriminatorio che avrei tenuto nei confronti di un non vedente e del suo cane, chiedo cortesemente di poter precisare quanto segue.

Il mio nome è Pietro Sanna, sono professore di Scienze motorie al Liceo Scientifico "E. Fermi" di Alghero da oltre 30 anni, da circa 20 anni svolgo anche la funzione di "collaboratore vicario" del Preside (comunemente detto vice-preside).

Venerdì 13 aprile, come tutte le mattine, mi trovavo a scuola, nell'ufficio di vice-presidenza. Era presente nell'istituto anche il Dirigente Scolastico (preside).

Verso le 10.10 di quella mattina, proprio il Dirigente Scolastico, mentre usciva e passava davanti al mio ufficio, trovava davanti a sé il centralinista dell'istituto, il sig. Santoro, in compagnia di un signore e di una signora.

Ai piedi di questi ultimi vi era accucciato un cane senza alcuna pettorina di riconoscimento né alcun guinzaglio rigido che facesse intuire che si trattasse di un cane guida per ciechi, vi era solo un normale guinzaglio appoggiato al suolo.

Il D.S. comunicava ai signori suddetti che il cane sbavava sul pavimento e che poteva attendere fuori. Al che l'ospite affermava di essere non vedente e che il cane fosse un "cane-guida". A quel punto il D.S., avendo un impegno in altra sede, credendo che gli ospiti stessero per lasciare l'Istituto ed il sig. Santoro ritornasse al proprio posto di lavoro, lasciava l'Istituto.

Trascorsi diversi minuti, si avvicinava ai signori una collaboratrice scolastica che faceva loro notare quanto già evidenziato dal D.S. (chiaramente non sapendo che tale richiamo era stato già effettuato da quest'ultimo), ma anche questo intervento non otteneva alcun risultato.

Verso le 10.30, trascorsi almeno 15/20 minuti dall'intervento del D.S., interrompendo il mio lavoro, dal mio ufficio vedevo questi signori in compagnia del centralinista sig. Santoro ed il cane accucciato ai loro piedi. In tale occasione mi recavo fuori dal mio ufficio (le persone erano a circa una decina di metri di distanza) chiedendo loro per cortesia di spostarsi di qualche metro essendo quello in cui si trovavano un punto di passaggio per studenti, insegnanti e personale scolastico, attraversato per recarsi in palestra, nell'auditorium e negli uffici scolastici. Per tutta risposta, con tono alterato, il signore ospite si dichiarava non vedente ed esibiva il relativo tesserino asserendo che il proprio cane poteva restare dove si trovava essendo un cane guida per ciechi.

Venendo a conoscenza di tale situazione, rispondevo che chiedevo loro di spostarsi di pochi metri e questa volta con tono perentorio, essendo io tenuto, in virtù della funzione svolta e in qualità di preposto alla sicurezza ed alla salute a garantire il libero passaggio da un ambiente all'altro della scuola, nel caso specifico non garantito dallo stazionamento del cane accovacciato, e di quelle persone che, così come affermato dal centralinista nella lettera a Voi inviata, visibilmente discutevano di argomenti estranei all'attività dell'istituto, essendo a quell'ora gli uffici chiusi al pubblico, e non avendo chiesto alcuna autorizzazione d'ingresso al personale addetto alla sorveglianza.

Il mio ruolo avrebbe richiesto un intervento in altri termini: avrei dovuto invitare il Sig. Santoro alla ripresa del suo lavoro e gli ospiti ad abbandonare l'Istituto.

Questo è quanto realmente accaduto la mattina del 13 aprile 2018 al "Fermi" di Alghero, e che dunque non trova riscontro nella lettera del sig. Santoro: "Il cane guida non può entrare. Cieco cacciato via".

La lettera parla di "Cane guida non può entrare": il cane in questione era all'interno dell'istituto da almeno 15/20 minuti, si presentava come un normale animale da compagnia non avendo né pettorina né maniglia tipica dei cani guida.

"Cieco cacciato via": nessuno ha cacciato via nessuno, è stato il sig. Santoro a condurre fuori dall'Istituto i suoi ospiti, allontanandosi ancora di più dalla sua postazione di lavoro.

Faccio altresì notare che sono impegnato nell'assistenza continua nei confronti di mia madre, non vedente da cinque anni, che ha come compagnia, oltre ai familiari, un cane pastore tedesco di 48 chili di peso.

La nostra scuola (I.IS. Fermi di Alghero) con circa mille studenti, presenta alunni con disabilità, allievi che da sempre vengono seguiti da una equipe di docenti da me spesso affiancati, che svolgono quotidianamente un lavoro di integrazione ed inclusione, facendo in modo che la loro vita scolastica sia la più normale possibile.

Tutto ciò non può essere infangato, deliberatamente, dai dubbi che insinua il Sig. Santoro, il quale, se avesse voluto risolvere la questione, azione non intrapresa, si sarebbe dovuto rivolgere al Dirigente Scolastico, probabilmente tale soluzione non era funzionale ai suoi intendimenti ed ai suoi fini.

Ringrazio anticipatamente per l'ospitalità riservatami.

Pietro Sanna - Alghero

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