Pubblichiamo oggi la riflessione di un lettore circa i numerosi incidenti verificatisi anche negli ultimi giorni per imprudenza e distrazione degli automobilisti alla guida, spesso dettata dall'uso dei telefono cellulari.

Il lettore si auguro l'arrivo di una nuova normativa che possa aiutare a porre finalmente la parola fine a queste tragedie.

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Gentile redazione,

leggo questa settimana sulle pagine del vostro giornale di numerosi incidenti ancora una volta occorsi per imprudenza e distrazione di automobilisti alla guida.

Un'imprudenza che, leggiamo nelle cronache, è troppo spesso legata all'uso dei cellulari.

Si era parlato nei mesi scorsi di una nuova normativa, cui stava lavorando il viceministro Nencini, per porre in questo senso un giro di vite, e analogamente a quanto sta accadendo in altri Paesi: in Svizzera, ad esempio, si sta discutendo se vietare il cellulare in auto senza se e ma, e dunque senza auricolari, vivavoce o bluetooth che tengano.

Si osservi anche solo un dato, che proprio il governo elvetico ha recentemente reso noto: guardando per due secondi il cellulare - e dunque magari il tempo, anche per chi usa il bluetooth dell'auto, di cambiare musica ascoltata, regolare il volume, cercare un nome dalla scelta rapida della rubrica - ad una velocità di 50 km/h, si percorrono 28 metri alla cieca: il tempo sufficiente per causare incidenti anche gravi, ad esempio travolgere pedoni o ciclisti.

Spero che questa annunciata nuova normativa, che o non è ancora arrivata oppure - e in questo caso mi scuso se non ne sono venuto a conoscenza - è arrivata, ma comunque non se ne notano gli effetti, possa porre una parola fine a queste stupide tragedie della strada.

Stupide, sì, perché perdere la vita così - o, nel caso dell'automobilista, rovinarsela irreparabilmente - non ha proprio alcun senso. Ma quanti morti dovremo ancora contare?

Sandro Serreli - Cagliari

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