Pubblichiamo oggi la lettera di un giovane cagliaritano a Londra sul voto espresso dagli italiani, la meritocrazia, e la fuga di "cervelli" all'estero.

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"Gentile redazione,

seppur i risultati delle elezioni politiche non siano ancora definitivi, appare già chiaro come all’incirca 1 italiano su 2 (circa 33% M5S e circa 17% Lega) abbia scelto di attribuire la propria preferenza e abbia quindi riposto la propria fiducia nel governare l’Italia a chi non ha mai completato gli studi universitari.

Non si è fatto altro che parlare, negli ultimi anni, dei nostri cervelli in fuga, e di quanto sia importante avere diplomi e percorsi professionali ad hoc per qualsiasi tipo di professione. Pare tuttavia che a chi debba reggere il timone del Paese in un mare che dire in burrasca è poco, non sia necessaria alcun tipo di preparazione specifica.

Sono anch’io fra coloro che credono che le persone vanno valutate per i fatti compiuti, e non per le intenzioni, e dunque aspetto ad esprimere qualsiasi tipo di giudizio.

Però che nessuno ci venga più a parlare di meritocrazia in questo Paese, e nessuno si lamenti più se i nostri giovani laureati – e io sono fra questi - se ne vanno all'estero".

Nicola Melis – Londra

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