"Cara Unionedelcuore,

sono rimasto sconvolto dalla lettera che avete pubblicato ieri e anche se quello che mi sta capitando non è sicuramente così grave, anche io in qualche modo mi sento tradito dalla donna con cui vivo da più di vent'anni e condivido la rabbia di non poterne parlare chiaramente con i nostri figli.

Non ho prove per dire che mia moglie mi tradisce, ma da mesi è come impazzita e vive una vita parallela tra social e chat, isolata ore e ore da tutto e tutti, senza che nessuno possa dirle niente, né io né i nostri figli.

Io ne capisco poco e non sono per niente social, uso il telefono e il computer per lavoro o per questioni personali limitandomi allo stretto necessario, ma per lei sembra diventata una droga.

Non c'è serata che non passi attaccata a quello schermo, dopo aver cenato insieme ai nostri figli scappa in fretta e furia e si rinchiude in una stanza per collegarsi a non so quale chat, e non esiste più per nessuno. Da fuori sentiamo qualche risata e poi un gran silenzio, e quando qualcuno la chiama risponde scocciata che quello è l'unico tempo che dedica a se stessa.

All'inizio non ho preso la cosa molto sul serio, mi sono detto che era una valvola di sfogo, poi ho cambiato atteggiamento, ho chiesto spiegazioni, ho alzato la voce, ho indagato e ho cercato di capire se questa 'passione' andava oltre le chiacchierate virtuali con qualche furbetto. Ho persino tentato la carta dell'umiliazione dicendole che alla sua età faceva davvero ridere e pure quella del senso di colpa, visto che da quando ha preso questa piega io e i miei figli siamo diventati dei fantasmi. Ma lei mi risponde che 'non fa niente di male, che è tutto finto, che sono vecchio e possessivo e mica mi tradisce se parla con altri via chat'.

Io ho superato il limite, e non posso nemmeno sfogarmi coi miei figli, che alla fine si limitano a prenderla in giro, ma per me è diverso e qualche volta avrei voglia di sbattere la porta e mandarla al diavolo.

Non è anche questo tradimento?"

Pasquale R.

(Bosa)

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