"Cara Unionedelcuore,

mentre tutti pensano a regali o pranzi natalizi e sprizzano aria di famiglia da tutti i pori io vorrei che fosse già gennaio e che questo periodo tutto zucchero fosse già passato.

Non ho programmi di cenoni della Vigilia o tavolate di Natale, e quest'anno non posso nemmeno tornare a Cagliari perché non avrò abbastanza ferie.

Così sarà solo un supplizio, sola e lontana dalla mia famiglia che sta a Cagliari, in una città che dopo anni mi resta ancora estranea. Ma soprattutto lontana dalla persona che conta di più per me, perché io sono l'ombra che non esiste, quella che deve rispettare un calendario preciso, che può telefonare solo a certe ore e deve misurare il tempo insieme col contagocce. Sono l'altra, la "str..." dirà qualcuno, ma alla fine pure io vittima di una situazione che nessuno ha cercato, che è solo capitata e non si sbroglia.

La solita storia, lui, lei e l'altra, e si fa presto a giudicare da fuori e senza sapere niente delle persone, come spesso accade.

Ma io non devo giustificarmi con nessuno e non c'è sempre un cattivo, perché in situazioni come la mia soffrono un po' tutti. Tutti e tre. E le feste girano il coltello nella piaga, perché tutti quelli coinvolti si sentono soli.

Vorrei andare in letargo e svegliarmi a gennaio, quando nessuno è più costretto a questo maledetto senso di famiglia e focolare, oppure sapere che ci sono altre persone nella mia situazione per sentirmi meno sola di così...".

Irene (Verona)

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