La lettera del cuore: "Il marito allenatore e le atlete 'furbette' che ci provano"
"Cara Unionedelcuore,
so già che sarò bollata come la moglie gelosa e possessiva, ma scrivo per avere un parere sulla mia situazione, sicuramente meno grave di altre lettere che ricevete.
Ho 40 anni e sono sposata con un uomo per così dire 'belloccio'. È uno sportivo, con un passato da atleta professionista e una passione davvero ingombrante per lo sport. Per motivi medici ha dovuto rinunciare alla carriera sportiva e per compensare questa grossa delusione da anni allena squadre giovanili di uno sport che preferisco non specificare. Squadre femminili, e lo sottolineo perché questo è il motivo della mia lettera e dei non pochi problemi che sto vivendo nell’ultimo periodo. Si dà il caso che le atlete che allena siano delle diciassettenni molto sveglie e ben consapevoli delle loro 'doti' fisiche, e cerco di limitarmi perché ci vorrebbero altri aggettivi. In più di un'occasione, anche durante le partite che ogni tanto vado a vedere, senza preoccuparsi della mia presenza ho notato atteggiamenti inequivocabili verso mio marito e una confidenza che mi dà davvero fastidio.
Anche se mio marito minimizza e dice che sono solo 'ragazzine' che giocano a fare le grandi, quando le guardo io vedo ben altro, sguardi e una malizia che non hanno niente di innocente e chissà cosa succede durante gli allenamenti...
Al di là della gelosia vorrei che mio marito prendesse la cosa sul serio, ormai se ne sentono di tutti i colori e basta un attimo e una sua parola fraintesa a finire nei guai. Non gli ho chiesto di lasciare di netto l'allenamento, ma almeno di cambiare squadra e lui liquida tutto dandomi della paranoica gelosa ed egoista. Più mi dice così più penso che sia un ingenuo e che prima o poi una delle furbette riuscirà nell’intento, per bravo che sia è comunque di carne anche lui. Sono io la pazza paranoica o forse qualche mamma dovrebbe stare più attenta agli atteggiamenti delle figlie che possono essere pericolosi per loro e chi gli sta intorno?”
C. L.
(Cagliari)
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