"Gentile redazione,

nei giorni scorsi il Vaticano ha fatto sapere che le chiese sono sempre più vuote. Il capo del Vaticano, invece di meditare sulle cause della fuga e di pianificare come logica pretenderebbe una strategia di rientro, ha consigliato di vendere le chiese e di devolvere il ricavato ai poveri.

Per pararsi da eventuali critiche di responsabilità individuali, ha asserito che "lo svuotamento va accolto nella Chiesa non con ansia, ma come un segno dei tempi".

Evidentemente, per Bergoglio, i beni ecclesiastici, le chiese, i monasteri e gli oggetti sacri contenute in essi, non sono una forma di lode e ringraziamento a Dio e soprattutto un luogo dove i cristiani possono pregare e adorare il figlio dell'uomo, ma insignificanti strutture murarie senza valore spirituale e culturale da mettere all'asta al miglior offerente".

Gianni Toffali - Verona

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