«Cara Unione,
porto alla vostra attenzione, ed a quella dei lettori dell'Unione, un problema che si è creato in questi anni nei trasporti marittimi della Sardegna, per l'inerzia delle istituzioni.

Tutto nasce quando le compagnie di navigazione hanno "scelto" il porto di Olbia quale punto d'approdo nell'Isola, certamente per loro più conveniente e abbandonando, di fatto, gli attracchi di Cagliari ed Arbatax.

Questo ha creato porti di serie A (Olbia) e serie B (Cagliari e Arbatax).
Al riguardo posso portare la mia testimonianza di assiduo viaggiatore, sia perché ho una figlia che risiede a Milano, sia perché devo recarmi alcune volte all'anno in un ospedale del nord Italia per delle cure.
Ogni volta devo sobbarcarmi 330 chilometri per raggiungere il porto di Olbia o Golfo Aranci, dove i chilometri diventano addirittura 360; con le meravigliose strade dell'isola e fantastici trasporti pubblici da terzo mondo.

Le alternative sono ridotte alla tratta da Cagliari ed Arbatax per Civitavecchia, con poche corse settimanali. Lasciamo perdere la tratta tra Porto Torres e Genova spesso dirottata su Olbia.

Non degne di nota le tratte settimanali da Cagliari a Palermo e Napoli, che non interessano i passeggeri e potrebbero essere ridotte alle sole merci.

Parlando di diritto alla continuità territoriale, è il caso di evidenziare che i cugini Corsi, con una popolazione di soli 350.000 abitanti, pari al solo hinterland cagliaritano, possono fruire di ben 6 porti d'attracco, distribuiti dal nord al sud dell'isola.

Ora chiedo: perché tutto il traffico marittimo è concentrato su Olbia? E perché in estate si devono perdere ore in mezzo al traffico per "uscire" dall'ingorgo dell'area portuale dell'Isola Bianca?
Non sarebbe opportuno ripristinare tratte per il centro e sud Sardegna e distribuire meglio il traffico passeggeri, agevolando l'area più popolata dell'Isola, ma anche le migliaia di turisti che scelgono il sud Sardegna ?

Magari così si aprirebbe la vera concorrenza, col beneficio di tariffe più accettabili.
Vi ringrazio per l'attenzione e porgo distinti saluti».
Francesco Utzeri

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