“Cara Unione,

in Sardegna è in corso una vera e propria morìa Eucaliptus. Si tratta di alberi (non tanto belli per la verità) che in molti casi rischiano di cadere, creando gravi pericoli per la sicurezza delle persone, soprattutto lungo le strade. Le istituzioni ne sono al corrente? 

Vorrei mettere in evidenza come, questa situazione, sia uno dei tanti effetti della carente tutela del paesaggio e dell'ambiente in Sardegna.

Dopo l'epocale disboscamento, attuato dai Savoia nell'800 e al successivo sfruttamento del territorio per il pascolo ovino intensivo, nel ventesimo secolo, abbiamo assistito alla proliferazione non controllata di specie alloctone e dannose come, appunto, l'Eucaliptus (introdotto per bonificare zone umide) e alla ridicola realizzazione dei cosiddetti "rimboschimenti" di conifere.

Le fasce antincendio spesso, poi, servono a poco se non a deturpare ulteriormente i nostri monti spesso spogli e aridi tristemente adornati di qualche artificioso boschetto buttato lì a caso.

È vero che abbiamo aree incontaminate e foreste bellissime ma, sul totale del territorio sardo, sono ormai poche. Con il cambiamento climatico in atto e il rischio desertificazione è urgente che si promuova, con tutte le misure possibili, una riqualificazione delle campagne ormai abbandonate e soprattutto una riforestazione della Sardegna, sostenibile dal punto di vista ambientale e paesaggistico.

Angelo Boi

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