«Cara Unione,

scrivo per raccontare quanto accaduto ieri all'aeroporto di Pisa, al gate per il volo diretto a Cagliari, operato da Ryanair, delle ore 9,50 (chiusura gate 9,20).

Aeroporto intanto molto disorganizzato, ma a parte questo io e altre 10 persone proprio alle 9.20 ci siamo trovate in coda per la normale procedura d’imbarco.

Con nostra sorpresa, però, un’addetta dell’aeroporto ci ha impedito l’accesso spiegando in modo irremovibile che oramai era stato chiuso l’imbarco, e ciò nonostante avessimo spiegato intanto che al gate era stata creata una fila confusa, e che comunque eravamo ancora in orario.

Questo nonostante fossimo più di 10 persone fra cui una persona invalida e due famiglie con bambini molto piccoli.

Alcuni avevano imbarcato i bagagli in stiva, altri avevano urgenza di essere a casa.

Non hanno fatto arrivare nemmeno un responsabile su nostra richiesta, senza farsi scrupoli sul fatto che non fosse fra l’altro coinvolto un singolo ma diversi passeggeri.

Non c’è stato nulla da fare, nemmeno le parole della donna invalida che faceva notare come scaletta e aereo fossero ancora là e non fossimo noi in ritardo ma solo la coda della stessa fila.

L’addetta zelante ci ha quindi rinviato in biglietteria dove nessun rimborso spetta per questioni simili ma solo, per ripartire in giornata, riacquistare un biglietto online (al costo di oltre 400 euro, per noi infattibile). In alternativa pagare una penale di 145 euro a persona.

Sconforto e rabbia assoluta per chi si è trovato, forza di causa maggiore, a non poter rientrare a casa.

Sono cagliaritana e da tanti anni viaggio da e per la Sardegna, mai mi era capitato un episodio di questo tipo.

Grazie dell’attenzione».

Daniela C. – Cagliari

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