"Cara Unione,

è di un paio di giorni fa la notizia del blitz della polizia che ha messo la parola fine ad una banda composta da madre e figlio di nazionalità bulgara che avevano ridotto in schiavitù sette connazionali obbligandoli a elemosinare insieme ai cani per le strade di Milano.

I due sono finiti nel carcere milanese di San Vittore con la pesante accusa di riduzione in schiavitù, mentre i cani sono stati sequestrati e affidati al canile comunale di Milano.

Ad eccezione del caso specifico, il racket delle elemosine con i cani è tuttavia una piaga che in Italia è molto diffusa, con un giro d'affari stimato di circa 6 milioni di euro l'anno gestito da sette o otto bande criminali sparse per le città italiane.

La speranza è che il fenomeno possa però essere realmente e seriamente combattuto: questo tipo di fenomeno non ha nulla da spartire con l'accattonaggio delle persone che vivono in strada insieme ai loro cani e che sono loro compagni di vita".

S. U. - Cagliari

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