"Gentile redazione,

la nostra Isola (anche la nostra isola) si avvia verso una brutta china. Ascoltando, discutendo ed interpretando la generalità dei pensieri dell'opinione pubblica, si sente una brutta aria di xenofobia tendente al razzismo.

La stampa sarda e i nomi altisonanti che firmano i loro commenti non dovrebbero evitare di trattare l'argomento rifugiandosi nelle stantie divergenze ideologiche dei partiti.

Tutti dovrebbero avere la responsabilità ed il coraggio di affrontare tale problema, prima che la situazione precipiti.

Anche gli intellettuali con i loro interventi, è mai possibile, gira e rigira, che trattino i soliti argomenti di differenziazione ideologica dei partiti? L'unica eccezione che colgo è il professor Beniamino Moro, che con competenza e professionalità ci rende edotti della carente posizione italiana nel contesto europeo.

Ma a chi interessa leggere da anni e anni le stesse cose?

Quello che fa rabbia è osservare l'intero Paese chiamato Italia avviarsi sempre più, da anni e anni, verso una malattia sociale chiamata contrapposizione politica, dimenticando che se un osservatore ci guardasse e giudicasse, affermerebbe che siamo quasi arrivati all'ultima fermata di un binario morto.

In Finlandia fra alcune settimane si tengono le elezioni politiche. Si osserva, in televisione o nella stampa o nell'opinione pubblica la tranquillità, l'educazione e la civiltà dei candidati premier che si contendono la carica di primo ministro, e si rimane sbalorditi al confronto con quanto succede nelle campagne elettorali italiane.

E se qualcuno di questi usasse frasari non consoni all'educazione, sarebbe buttato all''aliga' in primo luogo dagli elettori del suo partito".

Mario Sconamila - Finlandia

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