"Cara Unione,

sono perplessa e indignata davanti all'ipotesi che tra le misure previste dal prossimo DPCM ci possa essere quella di chiedere agli anziani di stare a casa o limitare la loro libertà di movimento.

Riflettevo sul fatto che viviamo in un periodo di democrazia latente e il passo tra limitare la libertà degli anziani e poi quella delle persone più fragili e vulnerabili è molto breve.

D'altronde, anche Stati che si definiscono democratici, in questo frangente e pochi mesi fa, hanno deciso di negare le terapie intensive agli anziani e ai disabili senza nessuna remora per non aver provveduto in tempo ad investire denaro in strutture adeguate alla crisi del momento.

Che sia questo il welfare del terzo millennio?

Tutto questo mi ricorda tristi scenari nei quali spero nessuno voglia ricadere.

Cordialmente".

Silvia Tedde

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