«Dodici ore in pronto soccorso, e quella ‘sala d’attesa’ per i parenti non troppo ospitale»
La disavventura di un lettore, alle prese con una sanità isolana che ha «ancora molta strada da fare»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
«Cara Unione,
scrivo per segnalare, purtroppo, come la sanità nell’Isola abbia ancora molta strada da fare.
Dopo essere stati rimbalzati dall’ospedale di Bosa a quello di Oristano, e da questo a quello di Nuoro per poi ritornare a Bosa, dove hanno sommessamente ammesso di non poter intervenire su un caso di necrosi a un dito del piede per mancanza di strumenti e di anestesisti, siamo arrivati al pronto soccorso di Sassari.
Qui siamo rimasto piacevolmente sorpresi della celerità con la quale siamo stati presi in carico e inclusi nella lista d’attesa, durata però poi, purtroppo, ben oltre le dodici ore.
Mi preme anche sottolineare come, se i pazienti stanno al caldo, i parenti devono purtroppo accontentarsi di una "sala d’attesa” non certo ospitale, di cui allego foto.
Grazie per l’attenzione».
Lettera firmata*
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